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Lavoro, i dati odierni sull’occupazione sono l’ennesimo gioco di prestigio sulla pelle degli italiani

Lavoro, i dati odierni sull’occupazione sono l’ennesimo gioco di prestigio sulla pelle degli italiani

I dati odierni sull’occupazione sono l’ennesimo gioco di prestigio sulla pelle degli italiani. Diciamo le cose come stanno, senza suonare in maniera scriteriata le sirene assordanti della campagna elettorale.

L’aumento degli occupati è dovuto solo ai dipendenti a termine (lavoro a tempo determinato e intermittente), mentre calano i lavori permanenti. L’apparente incremento riguarda in particolare gli ultracinquantenni, che sono costretti dalla riforma pensionistica a rimanere forzatamente nel mondo del lavoro.

Il dato che desta la più viva preoccupazione è la continua diminuzione dei lavoratori indipendenti, che evidenzia una difficoltà crescente ad avviare un’attività in proprio ed una altrettanto crescente sfiducia nel nostro sistema Paese. Diminuisce il numero delle persone in cerca di occupazione e questo determina anche il calo del tasso di disoccupazione, che racchiude le persone che si sono attivate per la ricerca di un lavoro.

Di fronte alla reale disillusione che forniscono questi dati, solo le proposte concrete del Presidente Berlusconi – meno tasse e meno burocrazia su lavoro e imprese – potranno liberare gli italiani dalle catene dei balzelli e delle regole inutili, infondendo nuovo slancio di crescita e fiducia per lavoro, imprese e famiglia.