La mia intervista al Corriere di Bologna: «Possiamo conquistare l’Emilia. Dico no alla grande coalizione»
BOLOGNA – Come è andata questa campagna elettorale?
«Credo sia sempre più evidente — spiega la senatrice di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ricandidata in Parlamento — che il voto a Forza Italia è l’unico in grado di portare a un governo che possa durare cinque anni e che possa ottenere la riduzione delle tasse e la pace fiscale e possa portare ad avere più sicurezza nelle città. In particolare, crediamo sia importante arrivare a un’unica aliquota fiscale, la cosiddetta flat tax al 23%, che possa raggiungere il risultato che la sinistra ha inseguito per anni: premiare i redditi da lavoro rispetto a quelli derivanti dalle rendite».
Che cosa l’ha colpita di questa campagna elettorale?
«La consapevolezza che questa volta noi possiamo vincere in tutta l’Emilia-Romagna e non solo in alcune zone».
Silvio Berlusconi, paradossalmente, ha sostenuto che la rottura con la tradizione comunista da parte di Matteo Renzi ha reso il Pd una scatola vuota senza valori e che per questo l’Emilia è diventata contendibile.
«Mi sembra un’analisi estremamente lucida. Berlusconi ha compreso che le ricette della sinistra in questa regione, basate su una certa pigrizia burocratica e su programmi che andavano bene negli anni ‘80, non funzionano. Anche l’Emilia ha bisogno di soluzioni efficienti e lo svuotamento di valori di cui parla Berlusconi si esprime plasticamente con la candidatura di Pier Ferdinando Casini appoggiato dal Pd».
A parte questo cosa pensa della candidatura del leader centrista nel collegio del Senato a Bologna?
«È la dimostrazione che Renzi ha abbandonato qualsiasi velleità di rottamazione».
Il segretario del Pd ha sostenuto che Berlusconi invece si è consegnato ai valori della peggiore destra e anche Casini ha detto più volte che Forza Italia ha ceduto la guida della coalizione alla Lega e alle posizioni sovraniste.
«Io capisco che Renzi provi disperatamente a difendere le azioni dei suoi governi ma, dal referendum in poi, non mi pare che gli italiani se ne siano accorti. Il centrodestra è compatto nei suoi obiettivi e nei suoi programmi, ma è una coalizione a trazione moderata: vedo più problemi nella coalizione che mette insieme Renzi e Casini, quello tra di loro mi sembra davvero un matrimonio contro natura».
Se, com’è possibile, dalle elezioni non uscisse un vincitore lei sarebbe per provare un governo di grande coalizione o per tornare alle urne dopo aver cambiato la legge elettorale?
«Non credo che finirà con un pareggio perché noi vinceremo le elezioni politiche con un ampio margine. Ma in quel caso io non sono favorevole a mettere in campo dei governi pasticciati che tradirebbero il voto degli italiani. Il Paese si è impoverito durante i governi di grande coalizione».
Come vede il futuro di Forza Italia in Emilia?
«Durante la campagna elettorale ho notato una grande collaborazione tra alleati e registro un bilancio positivo per Forza Italia e quindi sono fiduciosa anche per il futuro».
Dove chiuderete la campagna elettorale?
«Stasera all’hotel Savoia a Bologna (ieri per chi legge, ndr) e domani (oggi per chi legge, ndr) sempre all’hotel Savoia, ma a Rimini».
Perché non avete sfidato Casini ed Errani nel collegio con un big del partito?
«Perché riteniamo che una candidatura civica come quella di Elisabetta Brunelli sia competitiva anche perché lei è molto competente in un settore decisivo come l’edilizia».
Tra i vostri avversari ci sono i Cinque Stelle, il primo partito secondo gli ultimi sondaggi che si potevano pubblicare. Come li considera?
«Ciò che colpisce è la totale assenza di un progetto politico, non hanno un’idea su niente, dall’immigrazione all’Europa, alle tasse e non vogliono allargare la torta delle opportunità per tutti ma distribuire le briciole della disperazione».