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Bce, fine QE impone riflessione. Governo eviti rischi nuova depressione economica

Bce, fine QE impone riflessione. Governo eviti rischi nuova depressione economica

La decisione della Bce di dimezzare dal prossimo ottobre il quantitative easing a 15 miliardi di euro e di eliminarlo dal Gennaio 2019,  impone al Governo un’ulteriore riflessione sulla politica economica, a partire dalla nota di aggiornamento del DEF, che anticipa la legge di bilancio.

Abbiamo già visto all’opera due governi di sinistra nella scorsa legislatura  che non hanno saputo avvalersi di una congiuntura molto favorevole dovuta a fattori come i bassi prezzi del petrolio, le notevoli iniezioni di liquidità della Bce sul mercato dei titoli, il concambio euro-dollaro e la decisa ripresa internazionale dell’economia.

Ora mancano 6 mesi alla conclusione del Qe, un lasso di tempo ragionevole perché il Governo operi con oculatezza e visione programmatica per evitare al Paese una crisi di crescita del Pil, anticamera di una ennesima depressione finanziaria ed economica che spegnerebbe la luce su importanti comparti produttivi del nostro Paese.

Chi regge le sorti dell’esecutivo non può sottovalutare la situazione che ci attende: il M5S deve abbandonare la propaganda e la politica degli annunci   accattivanti e dei titoli senza contenuti.  Il Paese si aspetta misure serie, efficaci che aiutino le famiglie, che proteggano il risparmio, che consentano alle imprese di aumentare le loro produzioni creando crescita e lavoro. E’ su questo che incalzeremo sempre  il nuovo esecutivo, sui fatti concreti in luogo delle chiacchiere.

Forza Italiavaluterà i provvedimenti con responsabilità e con rigore, nell’interesse dell’Italia e degli italiani.