Commercio, NO al medioevo economico. Di Maio farà marcia indietro
Le chiusure domenicali imposte per legge non sono un regalo a lavoratori e piccoli commercianti, ma ad Amazon.it. E anche su questo tema il vicepremier Luigi Di Maio sarà costretto a ritrattare, a fare marcia indietro, quando si confronterà con la vita reale degli italiani. Non sono infatti le liberalizzazioni degli orari di apertura a mettere in difficoltà i negozi di vicinato né a provocare la crisi delle famiglie italiane.
Caro Di Maio, forse le sfugge che la stessa grande distribuzione ormai è stata ampiamente superata dalla vendita online. Amazon in molte città italiane riesce a consegnare in corso di giornata. In tutte le altre entro 24 ore. Quale sarà il prossimo provvedimento del ministro? L’oscuramento di Amazon e di tutti i siti di vendita online il sabato e la domenica?
Siamo seri, ministro Di Maio. Con queste nuove regole finiamo per danneggiare ulteriormente i commercianti, che invece hanno solo bisogno di una maggiore flessibilità del lavoro e di un serio abbattimento del cuneo fiscale. Si occupi di questo, se ne è capace, non di una finta operazione nostalgia che tratteggia armonie domenicali domestiche dei bei tempi antichi, come se, in un mondo sempre più aperto e concorrenziale, la coesione delle famiglie fosse appesa alle serrande abbassate. È esattamente il contrario, è attraverso il lavoro e la circolazione dei consumi che si alimenta il benessere, personale, familiare e della collettività intera.
Di Maio non insista, con le sue ricette di decrescita e sottrazione, a sprofondare l’Italia nel medioevo dello sviluppo economico.