Governo diviso su tutto. E’ una trivella puntata contro il paese
Il governo Conte, diviso su tutti i dossier cruciali, è ormai una trivella puntata contro il Paese, contro gli interessi di quel popolo dietro cui si nasconde ad ogni piè sospinto. La Lega non dimentichi di valutare il rapporto costi-benefici del contratto con i Cinquestelle, stracolmo più di commi oscuri che di scelte davvero condivise.
La Tav è imbullonata ad un ambientalismo talebano, così come lo stop alle concessioni minerarie che ci costerà 6 miliardi di euro; l’autonomia differenziata evapora in un cono d’ombra, mentre il reddito di cittadinanza è la risposta sbagliata alla povertà e il decreto dignità sta alimentando disoccupazione e lavoro nero. Mentre, poi si riaccende il conflitto tra giustizia e politica con l’interventismo delle toghe perfino sulla gestione dei flussi migratori, la riforma della prescrizione ha inaugurato la stagione dei processi infiniti e, intanto, la famosa legge sulla legittima difesa subisce l’ennesimo rinvio.
E l’ultimo scontro in politica estera – con il premier che balbetta sul regime liberticida di Maduro – dunque, è solo la punta di un iceberg politico contro cui rischia di schiantarsi la nave Italia. Va rapidamente modificata la rotta e l’unica direzione possibile è quella indicata nel programma del centrodestra, coerente con i nostri comuni valori e condiviso dalla maggioranza degli elettori