Tav, basta risse tra Salvini e Di Maio. Decidia il parlamento
Prosegue la stucchevole rissa nel governo tra ‘si Tav’ e ‘no Tav’. Una rissa che si svolge durante la campagna elettorale per le regionali senza che gli elettori vengano edotti sulle reali questioni che afferiscono la tratta ferroviaria Torino-Lione. E’ solo becera propaganda che serve ai due contraenti di questo debole e innaturale esecutivo per consolidare il loro elettorato.
Toninelli finora ha tenuto nei cassetti l’analisi costi-benefici, ora fa trapelare in modo strumentale che sarà negativa per la Tav nel tentativo di zittire il protagonismo di Salvini, che pare essere favorevole alla sua realizzazione. Crediamo sia venuto il momento di porre fine a questo teatrino. Il governo non ha i poteri per decidere, in quanto la realizzazione e l’esercizio della nuova linea ferroviaria sono stati autorizzati da una legge, la 71 del 2014 che, peraltro, prevede un Accordo con la Francia ratificato con un Trattato internazionale.
Il governo può solo presentare alle Camere un disegno di legge di abrogazione della legge ma a decidere sarà il Parlamento. Lì vedremo se i favorevoli alla Tav sono in maggioranza o meno. Proseguire con questo balletto è indecente, il governo ha il dovere di assumersi la responsabilità: può andare avanti, come auspichiamo, oppure deve far decidere il Parlamento. Tertium non datur