Crisi Iraq-Libia, coinvolgere subito il Parlamento
Il governo deve riferire subito in Parlamento sulla drammatica, duplice crisi internazionale in atto.
Il ministro degli Esteri e quello della Difesa hanno il dovere di chiarire la posizione italiana sui recenti sviluppi in Iraq e in Libia. L’escalation bellica fra Usa e Iran, con la rappresaglia missilistica di stanotte, rende infatti ancora più urgente un’informativa sulla sicurezza dei nostri militari impegnati negli scenari di guerra.
Abbiamo appreso con grande sollievo che nessuno è rimasto ferito nell’attacco alla base americana di Erbil, ma è purtroppo chiaro che la situazione sta precipitando e il Parlamento ha il diritto di avere un quadro esauriente degli sviluppi in atto prima della discussione sul rifinanziamento delle nostre missioni.
Il Parlamento non può essere informato soltanto attraverso i media, anche perché il governo sembra essere già diviso sull’ipotesi di un blocco navale davanti alle coste libiche, non è chiaro se attraverso la fase 3 della missione Sophia o ricorrendo ad altri dispiegamenti militari. La nostra partecipazione alle missioni internazionali non è in discussione, ma è prioritario tutelare la sicurezza dei nostri militari che rischiano di diventare un bersaglio delle ritorsioni iraniane.
Forza Italia esige anche un chiarimento sulla sicurezza dei nostri soldati dislocati a presidio dell’ospedale di Misurata, città prossimo obiettivo delle forze di Haftar. Da che parte stiamo? Dopo aver abbandonato la Libia, consentendone la spartizione tra Russia e Turchia, è inutile che Di Maio parli ancora di dialogo mentre infuria la guerra alle porte di casa nostra.
E di fronte all’irrilevanza del governo, auspichiamo che venga convocato prima possibile anche il Consiglio Supremo di Difesa. È in gioco, ora più di sempre, l’interesse nazionale.