Fisco, mini-taglio cuneo è arma elettorale spuntata
Il governo ha improvvisato un taglio del cuneo fiscale del tutto insufficiente cercando di usarlo come arma elettorale in vista delle regionali di domenica.
Hanno contato sull’effetto annuncio di una misura (un mini-taglio del cuneo fiscale) che scatterà tra sei mesi.
Ma le risorse stanziate sono palesemente insufficienti per rilanciare davvero il potere di acquisto dei consumatori. In più, tagliano completamente fuori le imprese, che non potranno così creare nuova occupazione.
Nel frattempo, il reddito di cittadinanza (che si sta sempre più dimostrando un sussidio per i furbi e gli imbroglioni) resta in piedi. E il governo continua a penalizzare milioni di piccoli imprenditori, artigiani e commercianti.
Queste categorie, a causa dell’ultima legge di bilancio, nei prossimi tre anni subiranno una stangata da 4 miliardi e mezzo con il taglio dei benefici della flat tax.
Per non parlare della tassa sulla plastica, che metterà in ginocchio la filiera d’eccellenza dell’Emilia-Romagna e della sugar tax, che sta facendo fuggire dall’Italia le multinazionali.
A fronte di questi disastri, il mini-taglio del cuneo serve davvero a poco, anche come spot elettorale.