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Conte sul Mes fugge dal Parlamento e dalle sue responsabilità istituzionali

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Conte sul Mes fugge dal Parlamento e dalle sue responsabilità istituzionali

Il governo ha detto no a un voto del Senato sul Mes. La prossima settimana Conte verrà a riferire alle Camere ma non ci sarà, come avevamo chiesto, il voto su una risoluzione che avrebbe conferito al Presidente del Consiglio un mandato parlamentare per presentarsi al Consiglio europeo del 23 aprile con più forza e autorevolezza.
E invece Conte continua a fuggire dal controllo del Parlamento. Non vuole il voto perché c’è una evidente spaccatura all’interno del governo con i 5Stelle che non voteranno mai il Mes solo per motivi ideologici, nonostante non sia più il Mes di una volta. E’ un fondo diverso, dei tempi di guerra, che mette a disposizione soldi per finanziare spese per la sanità. Faremmo un danno ai nostri concittadini se non lo utilizzassimo per nuovi ospedali o, indirettamente, per mettere in sicurezza fabbriche o per la sicurezza delle carceri.

Il governo deve rimettere la testa su un tema come quello degli sbarchi dall’Africa, questione sulla quale ha lavorato poco e male. Il tema dei nuovi sbarchi mi preoccupa molto perché vedo il governo fermo. E’ invece il caso di riprendere i contatti con la Libia e non far partire più nessuno perché certo non possiamo far sbarcare persone di cui non possiamo tracciare lo stato di salute. A mio avviso questo è il primo principio di precauzione pubblica per tutelare la salute degli italiani che il governo deve seguire. Le previsioni, che speriamo non siano confermate, parlano di un possibile ritorno della fase di contagio in autunno con una ripresa della curva inversa, ovvero che dal Sud e quindi dall’Africa risale l’Italia. Abbiamo il dovere di prevenire il più possibile questa nuova ondata, iniziando a impedire gli sbarchi riprendendo i contatti con la guardia costiera libica che il governo ha evidentemente allentato in questi ultimi tempi.