Tutti i miei interventi di ieri a Quarta Repubblica
“Tra Conte e l’Italia si è rotto qualcosa. Si è rotto qualcosa con l’Italia che lavora e che produce e che ha paura di non riaprire o di aprire con la prospettiva di chiudere a breve. Conte è riuscito a far arrabbiare tutti, persino i vescovi. Da parte sua non è più possibile affidarsi al comitatismo selvaggio o alle cabine senza regia che poi non decidono. Fare politica non è tirare la monetina ma fare la sintesi e scegliere. Conte ha sbagliato a non affidarsi al Parlamento, perché il Parlamento è la prima task force del Paese”
“L’Italia non si rialzerà se non ci sarà la proroga delle scadenze fiscali fino al 31 dicembre. Stiamo facendo questa battaglia in Parlamento, ma siamo pronti a farla anche fuori al fianco delle nostre imprese. Se non ci saranno delle modifiche al Cura Italia, gli italiani dovranno pagare le tasse il 1 giugno o si troveranno davanti i funzionari di Equitalia e questo è insostenibile. E poi serve la riduzione almeno del 50% del valore delle cartelle esattoriali. È vero che siamo in una economia di guerra, ma quelli che sono in ginocchio vanno aiutati a rialzarsi, non bastonati per non farli rialzare più. Questa è una battaglia che va condotta dentro il Parlamento, ma poiché siamo minoranza, trasferiamo la nostra battaglia fuori il Parlamento. Non ci siamo mai fermati e non lo faremo per il bene del Paese”