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Tutti i miei interventi di questa mattina ad Agorà su Rai 3

Bernini ad Agorà

Tutti i miei interventi di questa mattina ad Agorà su Rai 3

Questa mattina sono stata ospite ad Agorà su Rai 3.
Questi i passaggi più importanti:

PAESI FRUGALI DANNO L’ORTICARIA MA ITALIA FACCIA COMPITI A CASA

“Noi siamo riusciti a convincere l’Europa che da soli non si va da nessuna parte, trasformandola da rigorista a solidale. Certo è che l’Italia deve fare bene i suoi compiti a casa, con un serio piano di riforme. Quando sento parlare i Paesi frugali mi viene l’orticaria perché continuano a dare lezioni pure avendo la metà della popolazione dell’Italia.
Ciò non toglie che anche Conte sbaglia ad annunciare provvedimenti che sono etichette senza contenuti. Questo è un rischio perché l’Europa non è disposta a darci soldi gratis, ma pretende giustamente concretezza. I fondi europei ci spettano, ma dobbiamo dimostrare di saperli usare bene. Anche per questo ora c’è bisogno di stringere forti alleanze europee soprattutto con chi si trova nelle nostre stesse condizioni”.

 

CASI ASPI-WHIRLPOOL FANNO SCAPPARE INVESTITORI

“Il rischio che intravedo dopo la vicenda Benetton e con la crisi di Whirlpool ancora aperta è che se lo Stato entra a gamba tesa nell’azionariato delle imprese difficilmente un investitore straniero troverà conveniente spendere i suoi soldi in Italia.
“Non abbiamo ancora capito esattamente che cosa sia successo in Cdm due giorni fa sul dossier Aspi. Ma, ora dopo ora, pare chiaro che, con il favore delle tenebre, politicamente si sia consumato un vero e proprio ‘esproprio di Stato’ e questa vicenda di certo mette in allarme qualunque altro investitore intenzionato a mettere i suoi capitali in Italia. Inoltre il governo sta solo accumulando 170 tavoli di crisi che poi all’ultimo momento finisce col gestisce male. Così sta accadendo anche con Whirlpool Napoli, con 450 operai che a fine ottobre resteranno a casa. Noi pensiamo soprattutto a loro e al fatto che il governo non sia stato capace di valorizzarne le competenze. Sono operai specializzati che rappresentano una vera e propria eccellenza del comparto e sui quali il governo dovrebbe investire, non certo lasciarli senza lavoro”.

 

CONTE SOTTOVALUTA CRISI SETTEMBRE

Il 17 agosto verrà meno il blocco dei licenziamenti, a settembre la cassa integrazione. Non siamo cassandre né negazionisti rispetto a qualche forma di ripresa, ma è evidente che ci troveremo a breve in una situazione di crisi ancora più profonda di quella di oggi.

L’epidemia è stata simmetrica perché ha colpito tutti allo stesso modo, ma rischiamo che sia asimmetrica la ripresa, e questo non possiamo permettercelo. Al di là dei soldi che può darci l’Europa, è il governo italiano che deve fare molto di più. Abbiamo fatto scostamenti di bilancio, ovvero nuovi debiti, che il governo ha buttato in spesa improduttiva e non li ha investiti sui fondamentali. E soprattutto ancora non abbiamo fatto nulla per riformare la burocrazia, potenziare le infrastrutture materiali e immateriali, e per lanciare un ciclo economico che deve riportare l’Italia ai livelli degli altri paesi europei. Siamo francamente molto scettici che questo governo sia in grado di dare risposte in tal senso”.