Cultura: il governo non dimentichi il settore della danza
Il patrimonio culturale italiano va preservato e sostenuto in ogni sua forma. È ingiusto che certi settori, come quello della danza, vengano lasciati morire.
I nostri corpi di ballo, i talenti che siamo sempre stati e siamo ancora in grado di creare rischiano di essere abbandonati a se stessi per carenza d’investimenti e di reale sostegno economico da parte dello Stato.
Negli ultimi anni, complice la crisi economica, sono state tagliate sempre di più le voci di spesa a favore della danza. Un’arte meravigliosa ma anche un’arte che, purtroppo, viene maltrattata.
Sempre meno sono le scuole di danza e sempre più elitarie.
La cultura, in ogni sua forma, genera circa il 16% del PIL italiano, eppure la spesa pubblica destinata ad essa è pari solo all’1% ponendo il nostro paese agli ultimi posti in Europa.
La cultura non può essere un lusso, ma un bene primario collettivo. L’auspicio è che il governo ne prenda atto e preveda nel Recovery Plan un opportuno sostegno per il suo rilancio.