Un caos che il Paese non merita
La denuncia del professor Miozzo, coordinatore del Comitato scientifico, è disarmante: sui tamponi vige il caos più assoluto, perché nessuno è in grado di controllare i numeri reali. Ma il vero scandalo è la scuola, la cui chiusura viene definita dalla ministra Azzolina come l’ultima ratio e invece si sta per decidere di nuovo la didattica a distanza alle superiori, penalizzando così gli studenti più fragili a cui non sono stati forniti i necessari mezzi tecnologici. Il problema vero sono i trasporti, per i quali non è stato però previsto un adeguato potenziamento. I nodi insomma stanno arrivando tutti insieme al pettine, anche se la seconda ondata pandemica era stata ampiamente prevista.
Prima di compromettere l’anno scolastico con un altro lockdown, ci sono misure alternative che il governo ha il dovere di prendere in considerazione: un patto con le scuole paritarie, che potrebbero mettere a disposizione spazi e aule, e il ricorso al trasporto privato, rimasto in gran parte fermo per il crollo del turismo. Facciamo di tutto per scongiurare gli effetti drammatici di un caos che il Paese non merita, e il cui prezzo sarebbe purtroppo altissimo.