Tra ritardi sui test e chiusure ingiustificate, il governo ha tradito la fiducia degli italiani
Il vero problema è che il governo ha tradito la fiducia degli italiani
Nessuno è talmente irresponsabile da soffiare sul fuoco delle proteste di queste ore, in cui si inseriscono i professionisti della violenza. Ma sarebbe altrettanto irresponsabile ignorare le cause profonde del disagio di intere categorie produttive che chiedono di poter lavorare e non di campare di sussidi. Anche perché il bilancio dello Stato non è un pozzo senza fondo.
Il vero problema, di cui il premier non si sta facendo carico, è che il governo ha tradito la fiducia dei cittadini. Perché non ha attrezzato il Paese ad affrontare compiutamente la seconda ondata di Covid.
E, senza fiducia, imporre nuove restrizioni provoca inevitabilmente legittime reazioni da parte di chi si vede vanificare gli enormi sforzi fatti per mettere in regola le proprie aziende. Seguendo regole prima imposte e poi rinnegate.
Su tamponi e test ritardi inconcepibili
Tra le due fasi della pandemia non c’è stato un adeguato sistema di test, di tracciamento e di quarantena dei positivi per individuare velocemente i focolai e circoscriverli. Non c’è stata la capacità di fare tamponi sufficienti. Né di allestire un efficace collegamento informatico con l’App Immuni. Né di creare una logistica decente per evitare ai cittadini file di otto ore.
Ma è mancato perfino un piano vaccinale contro l’influenza. Da tutta Italia giungono notizie di anziani in coda davanti agli studi medici, costretti a rinunciare perché non ci sono dosi sufficienti per tutti.
Una situazione fuori controllo, dunque, testimoniata dall’avviso apparso tre giorni fa sul sito della Protezione Civile col quale, per garantire l’operatività del contact tracing, è stata aperta la procedura per l’individuazione di 1.500 unità di personale disponibile a prestare attività di supporto nelle strutture sanitarie territoriali.
Solo il 24 ottobre, dunque, il poderoso apparato di ministri e scienziati che si occupa da otto mesi dell’emergenza, ha ritenuto di raccogliere le manifestazioni di interesse per rafforzare il personale nelle Asl adibito a processare i tamponi.
Un ritardo drammatico. Come drammatica si sta rivelando la gestione dell’emergenza di un governo che due settimane fa si compiaceva di essere un modello per il mondo intero.
Mai visti bus affollati per andare a teatro
Forza Italia ha già chiesto che Conte illustri in Parlamento i dati scientifici su cui si è basata la decisione di imporre il coprifuoco serale a determinate attività. Spero che la spiegazione non sia quella che il premier ha fornito stamani ai giornali. Ossia che ci sarebbe la necessità inderogabile di evitare l’affollamento sugli autobus di gente che dopo le 19 va al ristorante, al cinema o a teatro.
Ma il caos su autobus, tram e metropolitane si verifica in tutt’altri orari, e se questa è la ratio siamo fuori dalla realtà. Spero vivamente che le evidenze scientifiche non siano davvero queste, altrimenti finiranno solo per esasperare gli animi di chi è costretto a nuovi, insostenibili sacrifici.