La maggioranza non costruisce, ma semina macerie
L’Italia è governata da una maggioranza incapace di mutare pelle, che invece di costruire sta seminando solo maceria
Il nuovo anno parte ancora all’insegna dell’avversione ideologica di questo governo nei confronti del mondo produttivo e della proprietà privata: i 50 milioni tra cartelle esattoriali e nuovi avvisi fatti partire costituiscono infatti la continuazione della guerra dichiarata da tempo alle partite Iva, e la proroga degli sfratti è emblematica di un accanimento contro i piccoli proprietari, a molti dei quali viene tolta l’unica fonte di reddito rimasta.
Al netto della verifica in corso e dei provvedimenti approvati salvo intese, non si vede alcun segnale di ravvedimento, nonostante gli autorevoli appelli a modificare la logica dei sussidi improduttivi: se la legge di bilancio è stata definita come una manovra elettorale, infatti, l’ultima bozza del Recovery Plan si incammina sulla stessa rotta, con la previsione di ben 55 miliardi di bonus.
Inoltre sia sul Recovery Plan che sul piano vaccinale, i due pilastri fondamentali per la ricostruzione del Paese, il governo è già in grave ritardo.
Nella maggioranza non c’è ancora uno straccio di accordo non solo sulla cabina di regia, ma la distanza resta siderale anche sui contenuti, mentre il premier sta cercando di far finanziare con le risorse europee perfino la Fondazione sui servizi segreti che Pd e Italia Viva non vogliono.
Anche sulla vaccinazione anti Covid, l’avvio è stato al rallentatore, come era purtroppo prevedibile, e le realistiche previsioni della Fondazione Einaudi sono sconfortanti: per coprire solo la metà degli italiani in dieci mesi bisognerebbe procedere alla media di 200.000 vaccinazioni al giorno, del tutto incompatibile con i ritmi, visto che finora si è riusciti ad inoculare solo il 10% delle dosi disponibili.
Di annunci e improvvisazioni ne abbiamo già visti troppi: qui ogni giorno perso mette a rischio la salute pubblica.