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Il Governo ha sacrificato intere categorie sull’altare dell’improvvisazione

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Il Governo ha sacrificato intere categorie sull’altare dell’improvvisazione

La seconda ondata alla quale si sarebbe dovuti arrivare preparati sembra aver colto di sorpresa un Governo che continua a navigare a vista.

La nuova stretta sanitaria che il Governo si appresta a varare rischia di minacciare seriamente la tenuta economica del nostro Paese. In Emilia-Romagna, così come in tutta Italia, l’esecutivo ha scelto di sacrificare intere categorie, baristi, ristoratori, titolari di impianti sciistici e sportivi in generale, sull’altare dell’improvvisazione, e proprio durante le festività natalizie: tutto ciò, senza che i contagi siano calati.
Solo le chiusure degli impianti sul nostro Appennino hanno provocato milioni di euro di danni, per non parlare di quelli nel settore turistico, della cultura e della ristorazione. E’ evidente dunque che non è colpendo interi comparti, che si erano già adeguati ai protocolli di sicurezza, che si riduce o si ferma il contagio. Ma è intervenendo con decisione sulla sanità, potenziando gli organici, assumendo personale, aumentando i posti in terapia intensiva, puntando su un piano di vaccinazioni che non può e non deve subire rallentamenti. Servono piani specifici per contenere i contagi all’interno delle case di riposo dove, purtroppo, continuano a scoppiare focolai nonostante le visite dei parenti siano state da tempo fortemente limitate: e anche l’Emilia-Romagna sta pagando un prezzo altissimo su questo fronte.
La seconda ondata alla quale si sarebbe dovuti arrivare preparati sembra aver colto di sorpresa un Governo che continua a navigare a vista. Il 2021 è appena iniziato e il primo obiettivo deve essere quello di garantire ristori immediati e certi a tutte le aziende e le attività colpite dalle chiusure forzate.