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Milleproroghe: no all’esproprio dei diritti del Senato, ora basta

Bernini: "Milleproroghe: no all'esproprio dei diritti del Senato, ora basta"

Milleproroghe: no all’esproprio dei diritti del Senato, ora basta

Conte è troppo impegnato a reclutare volenterosi e, prolungando uno stallo inaccettabile in una situazione così drammatica, sta paralizzando anche i lavori parlamentari.
Ma il governo e una maggioranza che non c’è più non possono scaricare sulle Camere le loro fibrillazioni.

Per questo è assolutamente inaccettabile che modifichino il decreto Milleproroghe solo a Montecitorio, come anticipato da fonti dell’esecutivo. Il Senato non può essere ancora una volta espropriato del suo diritto costituzionale di esaminare compiutamente gli atti del governo.

Questa volta c’è un’aggravante: Conte sa di non disporre più della maggioranza nelle commissioni cruciali e tenta così di conculcare la volontà dei senatori.
La misura è davvero colma: non ci facciamo più prendere in giro da un premier che, appena due giorni fa, ha esaltato la centralità del Parlamento e invece continua a imporre un monocameralismo di fatto, che certifica insieme la sua debolezza e la sua supponenza.