Salvare la filiera del turismo dopo il crollo record
Il crollo del turismo nel mese di gennaio, con quasi cinque milioni di arrivi in meno e una variazione negativa dell’ 80% era ampiamente previsto, ma questo non toglie che siamo di fronte a un disastro senza precedenti.
Il decreto Sostegno dovrà contenere misure molto più incisive rispetto ai ristori del precedente governo: la filiera del turismo è infatti una primaria risorsa nazionale e va salvaguardata a tutti i costi in vista della ripresa dei flussi che sarà favorita dai vaccini e dal passaporto sanitario che l’UE sta per approvare.
Ma ci vorrà ancora tempo perché torni il grande turismo dagli Usa e dal Far East, e nessuna impresa è in grado di sopportare due interi anni con un calo del fatturato del 70%. Quindi oltre ai risarcimenti e all’azzeramento delle tasse servono nuove linee di credito attraverso una garanzia pubblica con scadenze più che decennali, come chiedono gli albergatori. Altrimenti c’è il rischio concreto, come hanno avvertito i nostri 007 nella loro relazione annuale, che i nostri asset d’eccellenza finiscano nelle mani degli speculatori internazionali.