Dl Sostegno: accolte indicazioni di Forza Italia, ma resta molto da fare
Questa mattina ho partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle proposte di Forza Italia, in merito al Dl Sostegno.
Ecco le mie dichiarazioni:
Accolte molte indicazioni di Forza Italia: ampliata platea, con imprese ma anche partite Iva a professionisti
Il decreto legge è sicuramente in ritardo; sono uscite delle indiscrezioni che per fortuna non sono state confermate. Il testo tiene in grande considerazione le indicazioni di Forza Italia a favore delle imprese.
Abbiamo chiesto e ottenuto la cancellazione dei codici Ateco ed è stata ampliata la platea: imprenditori ma anche partite iva e professionisti.
Occorre reintrodurre i voucher
Serve una liberalizzazione del mercato del lavoro: c’è bisogno di voucher e contratti a termine determinati, ora che il lavoro scarseggia. Basta demagogia con il decreto dignità.
Serve patto fiscale con i contribuenti in difficoltà, non condono
La prima cosa che chiediamo al governo è un patto fiscale con i contribuenti onesti che non possono pagare le tasse perché travolti dall’emergenza Covid. Tutti gli imprenditori, di ogni dimensione, sono chiamati a pagare tariffe, fornitori, costi vari, anche se costretti a chiudere. Bisogna risarcirli.
Il fisco è la nostra battaglia da sempre. Occorre rinviare le cartelle non ad aprile, ma almeno fino a fine anno e serve cancellare le cartelle inesigibili. Non si tratta di un condono, ma di un patto con i contribuenti in difficoltà.
È doveroso per uno Stato che non sia un vampiro.
Il Dl Sostegni è in ritardo perché questo governo giovanissimo ha dovuto fare i conti con problemi antichi. Forza Italia ha contribuito a rendere efficace un provvedimento che consideriamo un cantiere aperto e al Senato, dove con ogni probabilità partirà l’esame, proponiamo ulteriori modifiche.
Mai più Italia divisa fra garantiti e non
Oltre all’abolizione dei codici Ateco per l’attribuzione dei risarcimenti, abbiamo chiesto e ottenuto che si ampliasse la platea dei beneficiari a tutti gli imprenditori, alle partite iva e ai professionisti, soprattutto ai più giovani. Basta con un’Italia divisa a metà tra garantiti e non garantiti, tra chi può continuare a lavorare e chi è costretto a fermarsi. Con questo decreto tuteliamo chi finora è stato escluso e soprattutto chi è stato danneggiato dalle aperture a singhiozzo, spesso più penalizzanti della chiusura stessa.
Per questo puntiamo a un vero patto fiscale tra Stato e contribuenti che includa il rinvio delle cartelle esattoriali non al 30 aprile ma almeno fino a fine anno, la cancellazione delle cartelle inesigibili e il risarcimento dei costi fissi per chi è stato obbligato a chiudere. In questo modo diamo e non togliamo liquidità alle imprese e sosteniamo il lavoro. Le categorie ci chiedono una maggiore flessibilità.