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Le riaperture erano necessarie, ora puntiamo a estendere coprifuoco

Bernini: green pass

Le riaperture erano necessarie, ora puntiamo a estendere coprifuoco

Decidendo le prime riaperture dal 26 aprile, Draghi ha parlato di rischio ragionato. A mio parere nella scelta c’è più ragione che rischio, perché dopo un anno di lockdown e di stop and go continuare così non era possibile.

Non sono solo gli esercenti a chiedere di poter lavorare, sono i cittadini che non ce la fanno più e vogliono tornare alla normalità. Governare significa fare scelte anche difficili, e il premier si è assunto la responsabilità politica di far ripartire il Paese.

Ora spetta agli italiani assumere comportamenti responsabili per non compromettere il difficile equilibrio tra le ragioni della salute pubblica e quelle dell’economia.

Per ora è giusto mantenere il coprifuoco alle 22, ma grazie alla campagna vaccinale e attraverso nuovi protocolli di sicurezza al chiuso puntiamo ad estenderlo prima possibile fino alla mezzanotte. Non è una questione ideologica, ed è assurdo dividersi, perché nessuno vuole uccidere la salute e nessuno vuole uccidere l’economia.

C’è l’esigenza di far ripartire i consumi, e non solo perché ce lo chiedono i ristoratori. La gradualità nelle riaperture era inevitabile, ma non possiamo accettare che nella prima fase ci siano ristoranti di serie A, che dispongono di spazi esterni, e di serie B, che potranno tornare al lavoro solo a metà maggio.

Un gap che va colmato attraverso gli indennizzi, mentre i sindaci hanno il dovere di allargare le maglie dei permessi. Ma il decreto Sostegni 2 dovrà tener conto anche della situazione dei ristoratori della montagna, che già sono reduci da una stagione invernale totalmente saltata. E che per ora non potranno riaprire né a pranzo né a cena.