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Sull’orario del coprifuoco serve una nuova valutazione in tempi stretti

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Sull’orario del coprifuoco serve una nuova valutazione in tempi stretti

In un governo di coalizione i compromessi sono necessari, ma devono essere basati sul massimo grado di condivisione possibile e soprattutto sul buonsenso. La decisione di mantenere il coprifuoco alle 22, rompendo la leale collaborazione tra Stato e Regioni, ha costituito oggettivamente un passo indietro rispetto agli accordi e alle aspettative delle categorie più penalizzate dalla crisi.

Il problema infatti non è un’ora in meno di coprifuoco, che consentirebbe ai ristoranti di avere più clienti, ma anche più sicurezza grazie ai due turni di servizio: il problema sono i controlli all’esterno dei locali per evitare assembramenti, che spettano allo Stato.

E se lo Stato non è in grado di farli non può scaricare un costo ulteriore su esercenti già martoriati finanziariamente dai lockdown. Per cui con grande senso di responsabilità auspichiamo che il governo possa rivalutare in tempi brevissimi gli orari di chiusura.