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L’Italia riparta dal Sud: con FI una svolta da assistenzialismo a sviluppo

L'Italia riparta dal Sud: con FI una svolta da assistenzialismo a sviluppo

L’Italia riparta dal Sud: con FI una svolta da assistenzialismo a sviluppo

Non ci può essere uno Stivale che non abbia punta, tacco e isole fortissimi! Forza Italia, dall’inizio della legislatura, ha presentato decine di emendamenti mirati allo sviluppo del Sud. Devo dare atto al premier di aver onorato il senso del nostro lavoro facendo confluire gran parte delle nostre proposte nel Recovery Plan.

I precedenti governi hanno commesso un errore strategico, puntando tutto su politiche assistenzialiste e improduttive. Lo dimostra l’esempio eclatante del reddito di cittadinanza che ha provocato abusi e troppo spesso non ha toccato la vera povertà.

Ora la nostra delegazione al governo ha già impresso una forte discontinuità. La ministra Carfagna ha implementato qualitativamente il Recovery Plan arricchendolo di infrastrutture materiali e immateriali – dall’Alta Velocità alla banda ultralarga – con l’obiettivo di attirare investimenti privati oltre che pubblici. Questo conferma che la nostra richiesta di un ministero per il Sud non era solo una bandierina di partito, ma una necessità.

Il Sud ha potenzialità imprenditoriali enormi, ma devono ancora essere messe a sistema per valorizzare un’economia che, se pienamente interconnessa con il resto d’Italia e d’Europa, può diventare un detonatore di produttività e di ricchezza finora impiegato solo al 15 per cento della sua capacità.

Proprio a questo punta il Recovery Plan. Ora occorre prima di tutto operare sulle semplificazioni per favorire gli investimenti privati che finora hanno trovato ostacoli insormontabili nella burocrazia. Su questo siamo molto chiari: va rivisto il codice degli appalti che, con i suoi controlli preventivi e successivi, è una gabbia per lo sviluppo infrastrutturale, peraltro in contrasto con le stesse direttive europee.