Migranti: la riforma Schengen penalizza l’Italia
La riforma di Schengen proposta dalla Commissione europea rischia di rivelarsi una beffa per l’Italia.
Inserisce infatti i movimenti secondari tra i motivi per cui uno Stato membro ha l’autorizzazione a reintrodurre i controlli alle frontiere interne.
Una clausola che confligge apertamente con i nostri interessi di Paese di primo approdo.
Mentre il regolamento di Dublino – che ci impone gli oneri per l’accoglienza dei richiedenti asilo – resta un totem intoccabile, la redistribuzione dei migranti in Europa è inesistente. Ora se non riaccogliamo i cosiddetti “dublinanti” potremmo addirittura rischiare la sospensione da Schengen.
I dati di Frontex sugli arrivi dal Mediterraneo centrale – il 380% in più rispetto al 2019 – confermano che l’Italia resta il primo terminale dell’immigrazione irregolare.
È inammissibile che Bruxelles, invece di attivare la solidarietà comunitaria, si preoccupi solo di rispedirci altri migranti.