Inevitabile apertura al nucleare pulito
Il nuovo anno si apre con all’ordine del giorno due grandi questioni: quella sanitaria e quella energetica, che ostacolano la ripresa economica. Se nell’immediato è necessario intervenire tempestivamente sul nodo bollette per impedire un disastroso lockdown produttivo, in prospettiva è giusta e necessaria una strategia comunitaria che riconosca il gas naturale e il nucleare di ultima generazione come strumenti per la decarbonizzazione dell’economia dell’Unione.
Gli ambiziosi obiettivi che l’Ue si è data per la lotta al riscaldamento globale con la transizione ecologica non sono compatibili con i no pregiudiziali dell’ambientalismo ideologico. Basta insomma ipocrisie: da decenni il dieci per cento dei nostri consumi dipende dalle centrali francesi, e il nucleare di seconda e terza generazione è già essenziale per il fabbisogno europeo. Senza di esso, peraltro, avremmo emissioni di Co2 infinitamente superiori”.