Molti contribuenti stanno ricevendo una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate riguardante il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) o il Trattamento di Fine Servizio (TFS). Si tratta di una comunicazione sulla tassazione della buonuscita e di certo non porta buone notizie.
Il TFR e il TFS consistono in un importo che il lavoratore percepisce alla fine del rapporto di lavoro e che è considerato come reddito. A differenza dello stipendio o della pensione, questi importi sono sottoposti alla tassazione separata (TUIR articolo 17).

La normativa attualmente in vigore non consente al contribuente di scegliere la tassazione ordinaria IRPEF con la dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF). L’Agenzia delle Entrate, una volta ricevuti i dati dall’ente che ha erogato il TFR o il TFS, procede direttamente a calcolare le eventuali maggiori imposte dovute, iscrivendole a ruolo, cioè richiedendo il pagamento in base ai criteri stabiliti dagli articoli 19 e 21 del TUIR.
TFR o TFS: la tassazione e il calcolo
Il TFR o TFS è sottoposto a tassazione separata e non deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi annuale, in quanto il datore di lavoro o l’ente previdenziale hanno l’obbligo di trattenere e versare la ritenuta dovuta.

Esiste un’eccezione che in pochi conoscono e vale la pena ricordare. L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 290 del 2020, ha chiarito che se il contribuente ritiene più conveniente far rientrare il TFR o il TFS nel proprio reddito complessivo può rivolgersi all’ufficio territoriale dell’Agenzia e chiedere una revisione della liquidazione. L’ufficio, esaminata l’istanza presentata e potrà ricalcolare l’imposta.
A comunicare l’importo da pagare è l’Agenzia delle Entrate con una lettera all’interessato. La lettera dell’Agenzia delle Entrate sul TFR o TFS non è una multa, ma un avviso di calcolo della tassazione separata, allegato anche l’F24 per l’eventuale pagamento.
L’arrivo dell’Agenzia delle Entrate sulla tassazione del Trattamento di fine servizio o fine rapporto, di solito non è una buona notizia, le somme da pagare sono sempre molto alte. Arriva a distanza di tempo dalla cessazione del rapporto di lavoro, ma prima di procedere con il pagamento, consigliamo di verificare il calcolo anche con il supporto di un consulente. Il calcolo dell’AdE potrebbe contenere errori e in questo caso, bisogna chiedere all’Agenzia delle Entrate la revisione del calcolo.
Sempre in tema di TFS o TFR, la Legge di Bilancio 2026, contiene un’importante novità per i dipendenti del settore pubblico. Basta lunghe attese, il pagamento avverrà in massimo nove mesi dal 2027.





