Parlare male dell’ex davanti ai figli ti mette nei guai: fino a 5mila euro di multa per queste frasi

La Corte di Cassazione è tornata a chiarire un punto tanto delicato quanto comune nelle famiglie separate con figli: certe parole, anche dette d’impulso, possono costare caro.

L’amore è bello finché dura – lo diceva qualcuno che probabilmente aveva già fatto le valigie. Il problema arriva dopo, quando finisce tutto e in mezzo restano i figli, spesso troppo giovani per capire davvero cosa stia succedendo. È lì che iniziano le battaglie, non solo legali ma anche quotidiane, fatte di tensioni, ripicche e silenzi. Perché la fine di un matrimonio o di una convivenza raramente coincide con la fine dei rapporti.

Padre che parla male della madre con un'altra donna davanti al figlio triste
Parlare male dell’ex davanti ai figli ti mette nei guai: fino a 5mila euro di multa per queste frasi – annamariabernini.it

Nel mezzo ci sono loro, i figli, costretti a riorganizzare la propria vita tra due case, due abitudini, due versioni della stessa storia. Le decisioni sull’affido servono proprio a garantire un equilibrio – ma basta poco per romperlo.

E succede, più spesso di quanto si pensi, che uno dei genitori lasci trapelare parole di troppo, commenti velenosi o giudizi capaci di mettere il figlio contro l’altro genitore. È in queste situazioni che la Corte di Cassazione ha deciso di intervenire, mettendo i puntini sulle i: anche le parole, se usate male, possono diventare un’arma.

Il genitore non può parlar male dell’altro davanti ai figli

Può bastare una frase, detta nel momento sbagliato, per trasformarsi in un errore grave. ‘Tua madre pensa solo a sé’, ‘Tuo padre non vi mantiene come dovrebbe’, ‘Con me staresti meglio’. Espressioni comuni, spesso pronunciate in un attimo di rabbia, ma che la legge considera veri e propri atti di denigrazione. Anche se pronunciate ad un’altra persona in sua presenza.

Figlio arrabbiato con il papà, entrambi sul divano
Il genitore non può parlar male dell’altro davanti ai figli – annamariabernini.it

Secondo la sentenza n.899/2016 del Tribunale di Roma, un genitore che parla male dell’altro davanti ai figli può essere ammonito, tolto dall’affido e perfino sanzionato fino a 5.000€, perché mina la serenità del minore e altera il suo equilibrio emotivo. Il caso in questione riguarda un padre che aveva ripetutamente screditato l’ex moglie, arrivando a influenzare la decisione del figlio di trasferirsi a vivere con lui. Una scelta che, secondo i giudici, non era affatto libera ma frutto di condizionamento.

La Corte ha ribadito più volte che i genitori, anche dopo la separazione, devono cooperare nel percorso educativo dei figli, mantenendo rispetto reciproco e proteggendo il minore da tensioni e giudizi. Non è una questione morale, ma legale: l’articolo 155 del Codice Civile impone che ogni decisione sull’affidamento venga presa nel solo interesse del figlio, non dei genitori.

Ecco perché certe parole – anche se dette in casa, tra le mura di una quotidianità ferita – possono avere un peso giuridico enorme. Perché non è solo una questione di educazione; bensì una responsabilità che riguarda il benessere del minore.

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