Anche tu utilizzi sempre il navigatore in auto? Ecco cosa succede al tuo cervello

Anche tu utilizzi sempre il navigatore in auto? Ecco cosa succede al tuo cervello, gli effetti riportati in un nuovo studio.

Utilizzando lo smartphone o grazie al display già integrato nella vettura, ormai sembra che più nessuno possa fare a meno del navigatore, sia per spostarsi verso luoghi sconosciuti sia, magari, per evitare di imbattersi in incidenti o in strade bloccate dal traffico.

navigatore in auto
Anche tu utilizzi sempre il navigatore in auto? Ecco cosa succede al tuo cervello – annamariabernini.it

Insomma, pare proprio ormai il navigatore sia diventato un fidato compagno di viaggio, e sembra impensabile che solamente fino a poco tempo fa, per guidare, si doveva fare affidamento a mappe stradali e via dicendo. Altri tempi, ma anche altri modi di guidare; diciamo che, in questo senso, la tecnologia ha sicuramente aiutato.

Eppure, in molti continuano a chiedersi se utilizzare spesso il GPS ci provochi effettivamente degli effetti collaterali al nostro cervello: cosa succede se utilizziamo costantemente il navigatore? Ad occuparsi del rapporto tra GPS e funzioni celebrali è stato un recente studio condotto dall’University College di Londra

Navigatore e cervello, il nuovo studio dei ricercatori di Londra

Pubblicato su Nature Communications, lo studio effettuato dai ricercatori di Londra ha messo in evidenza come, utilizzando il navigatore, si metta di fatto in “pausa” una parte del cervello che ci aiuta negli spostamenti, ha dimostrato che ogni volta che ci affidiamo al navigatore “spegniamo” quella parte del cervello che ci aiuta negli spostamenti, calcolando di fatto percorsi alternativi. Come altri supporti tecnologici, quindi, affidarsi al navigatore ci porterebbe a “spegnere” un’abilità del nostro cervello, portandoci di fatto a non allenarla più.

cervello e colori
Navigatore e cervello, il nuovo studio dei ricercatori di Londra – annamariabernini.it

Affidarsi in maniera passiva ai percorsi del navigatori sarebbe quindi una pratica che tende a indebolire l’ippocampo, quella parte del cervello responsabile della memoria spaziale. Non è un caso che, nei tassisti, questa parte del cervello (come dimostrato da precedenti studi) sia maggiormente sviluppata).Al contrario, sottolinea la ricerca, sforzarsi di non utilizzare il navigatore porterebbe dei benefici al nostro cervello.

Di tanto in tanto, quindi, potrebbe essere un buon esercizio lasciare da parte il navigatore e cercare di costruire un percorso utilizzando solo le proprie abilità; ovviamente, nel frenetico turbinio degli spostamenti quotidiani, non sempre è possibile, ma nelle giornate libere un’operazione del genere potrebbe portarci ad allenare l’ippocampo e anche, chissà, scoprire posti nella nostra città! In fondo, non è sbagliando una rotta che Colombo ha scoperto l’America!?

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