Introdotto con la manovra dello scorso anno dal governo, il Bonus mamme presenta caratteristiche che non accontenteranno tutte. Ecco cosa aspettarsi.
Per Bonus mamme lavoratrici 2025 si intende un sostegno economico statale recentemente introdotto. È destinato, com’è desumibile dal nome, alle madri lavoratrici che hanno almeno due figli cui badare.

Lo scopo dell’aiuto è quello di favorire il lavoro femminile e allo stesso tempo sostenere il reddito familiare. Parliamo di un sostegno mensile di 40 euro, pari dunque a 480 euro l’anno, che non è tassato e non incide sulla formazione del reddito. È pagato solo una volta l’anno, e l’Inps ha già chiarito come poter effettuare le domane entro il termine massimo fissato il 9 dicembre 2025. Il tutto è contenuto nella circolare 139 dell’Istituto nazionale di previdenza.
Il Bonus mamme 2025 è arrivato in sostituzione di una precedente agevolazione. Si tratta del vecchio esonero contributivo che era previsto per diverse lavoratrici. In aggiunta sono stati introdotti limiti nella platea beneficiaria e sono cambiati gli importi. Il Bonus mamme lavoratrici 2025 è dunque una misura temporanea al posto dell’esonero che è stato posticipato al prossimo anno. Sta di fatto che all’esonero contributivo è stato preferito un bonus monetario, almeno per quest’anno.
Bonus mamme 2025, chi è escluso dal sostegno
Non sorrideranno, però, tutte la lavoratrici che prima godevano di un esonero totale e che dovranno attendere il 2026 per il ritorno di condizioni simili. La misura ponte esclude inoltre le lavoratrici domestiche (colf, badanti, babysitter), e le condizioni cambiano da due a più figli e variano in base all’età dei figli. Il Bonus mamme 2025 risale alla Legge di Bilancio dello scorso anno. Per accedere, le mamme devono essere lavoratrici dipendenti o autonome e non devono avere un Isee superiore i 40mila euro l’anno.

Sono incluse nel sostegno, inoltre, le donne con almeno due figli di cui il più piccolo con meno di 10 anni. Per chi ha tre o più figli, invece, il Bonus è riconosciuto fino a 18 anni del figlio più piccolo. Come già accennato, si tratta di una misura da 480 euro l’anno che verrà pagata dall’Inps a dicembre 2025 solo se la richiesta verrà effettuata in tempo utile. L’altra finestra si aprirà tra gennaio e febbraio, con domande entro il 31 gennaio 2026.
Ci sono tre modi per fare richiesta. Il primo è attraverso il portale Inps con le proprie credenziali Spid o Carta d’identità elettronica (Cie). Altrimenti è possibile contattare il call center Inps ai numeri 803164 (da rete fissa) e 06164164 (da mobile). Infine, si può fare domanda attraverso i Caf e i patronati che forniscono gratuitamente assistenza.
La manovra 2026 che dovrebbe essere approvata in Parlamento entro fine anno, invece, porterà il Bonus mamme ad evolversi. Se il testo sarà confermato, le mamme lavoratrici potrebbero avere accesso ad un sostegno mensile di 60 euro più una decontribuzione fino ad 8mila euro per i datori di lavoro.





