Questo oggetto banale un tempo era considerato diabolico al punto da essere… evitato! Da non crederci, ecco come la storia è stata rivoluzionata.
Ci sono tantissime curiosità storiche che i più non conoscono, e tra tutte quella dell’oggetto in questione così banale, sconvolgerebbe anche i meno sensibili. La ragione sta nel fatto che si tratta di un utensile della quotidianità, e il fatto che il suo uso sia stato cambiato così fortemente nel corso della storia umana, solo per una “moda” è ancora più sconvolgente.
La vicenda risale al Medioevo, periodo in cui questo oggetto era presente in pochissime abitazioni, ed era considerato al pari utilizzo dei grimori delle streghe, e la concezione proprio come queste ultime “era solo beata ignoranza”. Nel caso delle donne, ci sono stati pericolosi e tragici stermini, in quello del mancato uso dell’utensile in questione, si è trattato di pura scomodità.
Due questioni poste su un piano di importanza ovviamente differente, poiché la violenza di genere è un problema culturale presente da sempre che provoca altrettante violenze. Nel caso dell’oggetto permette di mettere in evidenza un aspetto rivoluzionario.
Se la donna era temuta come strega, ce ne sono state altre che hanno dato il valore che meritava questo oggetto, per una moda, ma anche per un effettivo colpo di genio.
Ma per quale ragione questo oggetto oggi così banale, un tempo era diabolico? La svolta è arrivata prima grazie alla principessa bizantina Maria Argyropoulina, moglie del doge Giovanni Orseolo, quando la stessa portò a Venezia nel XI secolo l’utensile del “peccato”. Dal Medioevo al Rinascimento, momento di grande svolta coniugato in un’altra donna di successo.
Nel Medioevo c’erano strane abitudini, ad iniziare dal fatto che si mangiasse con le mani. Non si usavano forchette e cucchiaini, al massimo qualche cucchiaio robusto e un coltello per la carne. Questa era la normalità in Occidente, mentre nella Corte di Bisanzio dove era cresciuta Maria, non era un’usanza gradita.
Per mangiare utilizzava un piccolo strumento di metallo con due punte con il quale prelevava frutta e dolciumi. Il gesto colpì la società veneziana. Corte e clero locali si scandalizzarono per l’abitudine artificiosa, perché sì la forchetta era un simbolo di orgoglio e vizio, addirittura una forma di peccato per dei moralisti!
La ragione? Il Creatore, solo e soltanto lui, poteva fare mani che toccassero il cibo, e la forchetta era stata creata dall’uomo. Nel frattempo, la Chiesa ne vietò l’uso e confinò l’oggetto alle corti orientali e ai banchetti eccentrici. Il popolo nemmeno lo conosceva, ma quando nel Rinascimento la cucina divenne più raffinata, il modo di mangiare cambiò per sempre.
L’influsso della cultura francese fu molto importante, e dall’incontro di due mondi si aprì un nuovo scenario per l’Italia. Nel 1533 Caterina de’ Medici portò a Parigi un set di forchette come parte della dote per le nozze con Enrico II di Francia. Da lì, la tendenza divenne moda nei suo banchetti, fino a divenire normalità.
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