Se commetti questo errore puoi dire addio alla pensione: succede molto spesso

C’è un errore che può far perdere la pensione e tutti i sostegni al reddito: prevenire è meglio che curare, prima che sia troppo tardi

In alcuni casi può arrivare addirittura a compromettere l’erogazione della pensione. Il problema non riguarda direttamente le pensioni interamente contributive o quelle per cui l’INPS è l’unico erogatore, ma si concentra sulle prestazioni previdenziali e assistenziali che sono legate al reddito percepito dal beneficiario o dal suo nucleo familiare.

soldi che bruciano e donna triste sul divano
Se commetti questo errore puoi dire addio alla pensione: succede molto spesso – annamariabernini.it

L’INPS è obbligato per legge a verificare annualmente che i requisiti reddituali per l’accesso e il mantenimento di specifiche prestazioni restino soddisfatti. Per fare ciò, l’ente si basa sulle informazioni fornite dai cittadini tramite il Modello RED (o il 730/Modello Redditi). Tra le prestazioni più a rischio in caso di omessa o infedele dichiarazione figurano: pensione di inabilità e assegno mensile di assistenza destinati a soggetti con invalidità civile.

Rischio anche per l’Assegno Sociale rivolto a cittadini che hanno superato i 67 anni e si trovano in condizioni economiche disagiate. Errori possono compromettere anche l’integrazione al trattamento minimo erogato per portare la pensione al livello minimo stabilito dalla legge.

Se commetti questo errore, potresti perdere la tua pensione

A rischio anche le maggiorazioni sociali e le prestazioni di famiglia: incrementi pensionistici o aiuti economici che dipendono dal reddito familiare.

uomo pensieroso con mano sulla guancia
Se commetti questo errore, potresti perdere la tua pensione – annamariabernini.it

La legge prevede un meccanismo preciso per chi omette la dichiarazione dei redditi (o il Modello RED) per le prestazioni a sostegno del reddito. Se l’INPS non riceve la documentazione necessaria entro i termini stabiliti, avvia una procedura a due fasi. Inizialmente, la prestazione (l’assegno o la pensione) viene sospesa.

Questo serve come avvertimento per spingere il cittadino a regolarizzare la propria posizione. Se la dichiarazione non viene presentata entro 120 giorni dalla data di sospensione, la prestazione viene revocata in via definitiva.

La revoca comporta non solo l’interruzione dei pagamenti, ma anche l’obbligo per il pensionato di restituire tutte le somme percepite negli anni per i quali non è stata presentata la dichiarazione reddituale, in quanto si presume che i requisiti di reddito siano venuti meno. La Corte di Cassazione ha più volte confermato la legittimità delle azioni dell’INPS in questi casi, stabilendo che la responsabilità di comunicare i propri redditi spetta esclusivamente al beneficiario, il quale non può attribuire la colpa all’Istituto per aver trattenuto o revocato la pensione.

Per rimediare all’omissione prima della revoca, il pensionato deve provvedere al più presto a presentare la documentazione reddituale richiesta, sanando la propria posizione ed evitando le sanzioni e l’azione di recupero crediti da parte dell’INPS.

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