A molti di noi può essere capitato di avere difficoltà a prendere sonno e di non sapere come risvolgere, fare come i militari può essere la soluzione giusta.
Il riposo è determinante per tutti, a ogni età, non solo per ricaricarsi dopo una giornata faticosa, ma anche perché rappresenta uno degli strumenti che può rafforzare il sistema immunitario riducendo la possibilità di ammalarsi. Non sempre però riusciamo a farlo in maniera regolare, a volte semplicemente perché abbiamo altre priorità, in altri casi perché magari abbiamo delle preoccupazioni che non ci consentono di stare tranquilli e che ci portano a girarci e rigirarci nel letto.

Andare avanti a lungo in questo modo non è ovviamente la soluzione, il nostro fisico infatti presto ci presenta il conto e ci fa capire di non riuscire più a sopportarlo, rendendosi conto di non riuscire a essere efficiente come dovrebbe. È quindi importante correre ai ripari, cercando di farlo il prima possibile e prima che la situazione possa peggiorare, non necessariamente ricorrendo ai sonniferi, cosa che non piace quasi a nessuno. È fortunatamente possibile farlo sfruttando un metodo congeniale, ma che forse non tutti conoscono.
Il metodo dei militari da usare quando non si riesce a prendere sonno
In genere si tende a pensare che uno dei metodi più efficaci da usare quando si ha difficoltà a prendere sonno consista nell’assunzione di sonniferi. Questi possono certamente funzionare, ma alla lunga possono creare dipendenza, per questo non sono così sani. Molto meglio pensare a qualcosa di alternativo, ma di altrettanto efficace, se non di più, come può accadere con un metodo che è forse noto a pochi ma che per molti può garantire benefici.
Si tratta del sistema utilizzato dai militari, che permette addirittura di riuscire ad addormentarsi in soli due minuti. Non può quindi che essere congeniale sia per chi soffre abitualmente di insonnia, sia per chi invece tende ad andare a letto tardi, ma non può permettersi di stare ore a rigirarsi nel letto.

A ideare questa tecnica è stato il professor Dean J. Miller, ricercatore nel campo del sonno che insegna Scienze della salute presso la CQUniversity Australia, che vanta nel corso della sua carriera collaborazioni importanti proprio con alcuni militari e atleti, a cui ha insegnato una soluzione che prevede tre passaggi, tutti semplici ma anche velocissimi.
Si parte con il rilassamento muscolare progressivo, che prevede di dover rilassare i muscoli, spesso tesi se si è reduci da una giornata faticosa sia a livello fisico sia mentale (contribuiscono a renderli così anche le preoccupazioni). Ci si deve quindi concentrare sui muscoli del viso, delle spalle e delle braccia, solo successivamente puntando su gambe e torace, cercando di renderli il più rilassati possibile.
Si deve poi proseguire con la respirazione controllata, in cui andiamo a rilassare il sistema nervoso, respirando in maniera più lenta, favorendo le espirazioni più lunghe rispetto alle inspirazioni. Tutto si conclude con la visualizzazione, che deve portarci a immaginare un ambiente o qualcosa che ci consente di calmarci, mettendo da parte ogni pensiero o tensione.
Certamente molti di noi hanno uno stile di vita diverso rispetto a quello dei militari, non è detto quindi che si possa riuscire ad applicare questa teoria in soli due minuti, ma già riuscire a prendere sonno in meno di un quarto d’ora potrebbe essere buono, qualora la situazione perdurasse sarebbe bene parlarne con un medico.





