Serve liquidità, ma la Via della Seta non sia la via della resa alla Cina
Il Def è la cartella clinica del paziente Italia.
Il governo ci ha detto che il Paese è gravemente malato, ma poi non ha detto nulla su come intende curarlo e questo è intollerabile. Per questo votiamo no al Def, ma sì allo scostamento di bilancio che, seppur insufficiente, è indispensabile per immettere liquidità.
Servono soldi subito. Ci sono oltre 500mila piccole imprese che rischiano di non riaprire, ci sono lavoratori che non hanno ricevuto alcun bonus né cassa integrazione. Pensare di farcela da soli è impossibile e per questo FI insiste affinché si valutino con attenzione e lungimiranza tutti gli strumenti messi a disposizione dall’Europa, nessuno escluso.
D’altra parte, come ha giustamente osservato l’ambasciatore Usa Haass, se l’alternativa è la dipendenza dalla Cina che poi ci farà pagare interessi ben più salati, noi diciamo Europa oggi e domani.
Mettersi fuori da un contesto europeo e atlantico per diventare succubi della Cina sarebbe un errore colossale che non ci perdoneremmo, né ci perdonerebbero.
Forza Italia non permetterà che la Via della Seta diventi la via della resa a un regime illiberale.