Punti nascita in Emilia-Romagna: a che punto siamo? Governo e Regione battano un colpo
L’emergenza sanitaria sembra essere superata. Visti anche gli annunci del governatore Bonaccini su investimenti ingenti per i prossimi anni in sanità, ritengo sia ora di ricominciare a parlare seriamente di riapertura dei punti nascita della montagna.
Ricordiamo tutti le grandi promesse di fine gennaio e l’arrivo in Emilia-Romagna in fretta e furia del Ministro Speranza pronto a rivedere protocolli e patto per la salute. Tutto sembrava già pronto per il ripristino dei fondamentali punti nascita del nostro Appennino, a Porretta (BO), Castelnovo Monti (RE), Borgotaro (PR) e Pavullo (MO).
La situazione pandemica ha poi evidentemente generato altre e pressanti priorità: ma ora non si può più attendere. Vogliamo tempi certi e la domanda è d’obbligo: a che punto siamo per riportare nelle aree montane questo servizio fondamentale?
Ricordiamo che il 6 maggio scorso, in piena emergenza sanitaria, si è verificato un altro parto in ambulanza, nel tragitto da Porretta all’ospedale Maggiore.
La Regione Emilia-Romagna e il Governo mettano subito sul tavolo la riapertura dei punti nascita di montagna, come avevano promesso di fare in campagna elettorale. Il tempo degli annunci è scaduto.