Recovery Plan: il governo scherza con il fuoco con l’Europa
Il Recovery Plan italiano fa acqua da tutte le parti.
I rilievi di Confindustria evidenziano quanto Forza Italia sostiene da settimane. Al momento è solo un campionario di buone intenzioni – ma anche di cattive, come sulla giustizia – totalmente privo però di progetti e cronoprogrammi dettagliati, e che quindi non rispetta le linee guida dell’Unione europea.
Ma non basta: è scomparsa dai radar la questione cruciale della governance, dopo la bocciatura del blitz di Conte che voleva accentrarla tutta a Palazzo Chigi controllando un esercito di tecnici.
Chi gestirà i 209 miliardi del Recovery Plan, se e quando arriveranno, visto che i ritardi accumulati rischiano di farci perdere anche la prima tranche?
Non si pensi di utilizzare quelle risorse in modo clientelare per allargare la maggioranza. L’Europa ha inserito una nuova clausola per cui insieme a investimenti e riforme bisognerà presentare un piano credibile di contenimento del debito pubblico. Il patto di stabilità resta sospeso, ma nessuno ci farà più sconti.