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Il mio intervento all’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 dell’Ateneo di Tor Vergata

Il mio intervento all’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 dell’Ateneo di Tor Vergata

“Prima di tutto grazie.
Grazie al Ministro Schillaci per questa straordinaria presentazione: non posso fare altro che promettere di metterci tutta la forza che ho per essere all’altezza di questa bellissima presentazione. Grazie.

Ringrazio il Rettore pro tempore, Prof. Longo, vostro decano; il personale tecnico-amministrativo; studentesse, studenti.
Mi congratulo con il professor Sangiovanni-Vincentelli per il riconoscimento che gli sarà conferito oggi.

Grazie, grazie a tutti voi di essere qui.

Sì, ha ragione il Ministro Schillaci: dirvi che sono felice di essere qui con voi per la prima volta come Ministro dell’Università e della Ricerca pare banale, ma è profondamente vero.
Sono onorata di essere qui e mi congratulo con voi per la straordinaria organizzazione del vostro quarantesimo compleanno: siete giovanissimi, ma avete fatto tante cose.

Valorizzare le competenze: questo ci diceva il Ministro Schillaci giustamente essere parte del munus, dell’impegno, straordinario e bellissimo che fa capo al mio Ministero. Valorizzare le competenze, ovviamente ascoltare gli studenti: sono a volte solo parole e invece devono essere percorsi. Sostenere la tradizione dei saperi: chi più e meglio di noi è caratterizzato dalla custodia della tradizione dei saperi?

E – permettemi – è un privilegio doppio il fatto di poter avere qui davanti a me i Rettori: grazie, grazie Rettori per quest’invito che mi ha consentito di essere con voi in questa giornata. Poi avremo modo, ovviamente, di interagire, di interfacciarci, di lavorare insieme, perché si lavorerà bene se si lavorerà insieme.

Oggi sono qui per festeggiare i famosi 40 anni dell’Università di Tor Vergata: una comunità che, mi dicono, neonata avesse 600 iscritti e che si è veramente consolidata, perché ora conta più di 35.000 tra studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici.

In questi 40 anni avete davvero saputo distinguervi per la vostra ricerca di eccellenza e didattica innovativa: questa Istituzione ha saputo conquistarsi uno spazio nelle classifiche dei migliori Atenei nazionali e sta crescendo velocemente nei ranking delle Università straniere.

Le iniziative organizzate in queste giornate, per cui mi congratulo – ho visto un’organizzazione veramente straordinaria -, rappresentano la continuità e la forte capacità di costruire percorsi di studio aderenti alle esigenze del presente dei suoi studenti.


Nei 18 Dipartimenti delle 6 Facoltà dell’Ateneo si discute e ci si confronta – e questo ci ha veramente colpito – di neurofinanza, metaverso, agritech, medicina, chimica smart, clima, sostenibilità, ma anche di torri medievali e di navi puniche.

Avete usato delle parole bellissime per raccontare queste celebrazioni: coraggio, tempestività, innovazione, coesione. Parole che sono percorsi.

E sono tutti ingredienti fondamentali per creare la visione del futuro che il mondo accademico, della Ricerca, dell’Alta Formazione debbono contribuire a stimolare e a guidare

Dobbiamo tutti avere coraggio – avete dimostrato di averlo in questi quarant’anni e noi dobbiamo essere all’altezza di questo coraggio -, dobbiamo avere il coraggio di fare nuove scelte per ridare agli studenti, tutti gli studenti, la fiducia nel valore della conoscenza, in cui noi crediamo molto, ma è un credere che deve trasformarsi in azioni e soprattutto in percorsi di formazione.

Dobbiamo agire in modo rapido, perché i saperi devono essere sempre un passo avanti – e mi sembra che questo sia il contesto giusto – rispetto alle criticità dell’oggi e debbono immaginare il domani che ci attende.

La trasmissione della conoscenza, ne parlavamo prima con i Rettori, è un lavoro di collaborazione tra Atenei, territori e comunità di persone spinti dalla curiosità, dalla volontà di valorizzare il sapore, ma anche dalla consapevolezza dei bisogni dei luoghi, delle persone e delle realtà in cui si vive.
E il ruolo dei docenti in questo percorso di scambio dei saperi e di guida dei giovani è assolutamente centrale.

Lo studio, la costruzione di un futuro che li rispecchi, è un diritto dei giovani. E a noi il dovere di dar loro gli strumenti che possano aiutarli ad orientarsi in tempi così complicati, non ce lo nascondiamo, concorrendo a creare le condizioni per cui gli studi possano trovare una corrispondenza, un matching, nel mercato del lavoro.

Gli anni della formazione servono anche ad avere dubbi, a imparare a fare delle domande, a farsi delle domande e a darsi le risposte: purtroppo non esistono risposte semplici a domande difficili, ma il nostro ruolo è anche quello di mettere in condizione chi si fa domande di trovare le giuste risposte.

Io mi permetto di suggerire agli studenti di utilizzare questo periodo in cui dovete trovare ispirazione per fare quante più esperienze potete: usate ogni iniziativa (borsa di studio, scambio) che gli Atenei vi offrono, vi mettono a disposizione e che noi, con il Ministero, garantiremo siano messe sempre più a disposizione, per conoscere, ascoltare, per essere parte di una comunità più grande.

Andate all’estero, per poi tornarePer portare in Italia le suggestioni e le competenze che avete acquisito.


Per Sant’Agostino i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente e presente del futuro.

Il presente del passato è la storia; il presente del presente è la visione; il presente del futuro è l’attesa.

Voi vivete il presente del presente: vi state costruendo una visione e noi ci impegniamo a farlo con voi, per voi. Ascoltandovi e ascoltando le comunità e i territori e, naturalmente, la comunità scientifica.


La Presidente Von Der Layen, nel discorso sullo stato dell’Unione, ha detto: “è arrivato il momento di scrivere la solidarietà tra generazioni. I giovani condividono la passione per qualcosa di più grande; la loro è una generazione che non si limita a sognare, ma agisce“.

E noi dobbiamo agire con voi. Dando a voi radici solide su cui fare riferimento, la capacità di credere nel futuro e la voglia di tornare.

Quindi buon lavoro a tutti voi, buon lavoro a tutti noi e buon compleanno a Tor Vergata!”