Serve un piano organico per il futuro dei nostri giovani
I dati diffusi da Almalaurea e Sole 24 Ore segnalano come nel 2020 le richieste di curriculum dei nostri laureati siano crollate del 25%.
Oramai lo abbiamo capito: il Covid avrà effetti a lungo termine che peggioreranno molte situazioni già critiche. Il governo fatica a dare risposte puntuali alle emergenze che attanagliano il nostro Paese e manca completamente una visione di Paese su cui costruire risposte credibili a problemi più complessi.
Tra i tanti, ce ne è uno che mi sta molto a cuore: il futuro dei nostri giovani. Perché lo sappiamo, l’Italia è da anni negli ultimi posti in classifica per occupazione giovanile e per retribuzione dei laureati, mentre siamo ai primi posti per espatrio dei nostri giovani (laureati e non) e per numero di Neet.
Dati che fotografano un grande gap generazionale e la mancanza di meritocrazia in Italia.
Come denunciamo da mesi, la situazione quest’anno è molto peggiorata: non solo dal punto di vista dell’occupazione e della crescita economica, ma anche della formazione e dell’università, in cui siamo praticamente fermi da mesi.
Oggi emergono nuovi dati, che confermano quanto il 2020 sia stato un anno nero per i giovani e l’occupazione giovanile. I dati sono quelli di Almalaurea per il Sole 24Ore e rilevano l’interesse del mondo del lavoro per i nostri giovani. Almalaurea è un consorzio universitario composto da 76 atenei italiani e gestisce un database contenente i curriculum di milioni di laureati a cui le aziende possono accedere per il recruitment.
Ecco, scoprire quante aziende hanno deciso di accedere ai curriculum di questi giovani, ci dice molto sulle reali opportunità lavorativa per i nostri laureati e sullo stato del mercato del lavoro. I 12 mesi appena passati sono stati un disastro: il saldo nella consultazione della banca dati, infatti, segna un -25%.
Perché se l’anno era iniziato bene con oltre 100mila cv richiesti a gennaio, con un aumento del 15,1% rispetto all’anno prima, l’arrivo della pandemia ha segnato una brusca inversione di tendenza: -17,3% a febbraio, -45,1% a marzo e, soprattutto, -56,1% ad aprile e -55,8% maggio 2020. Con l’arrivo dell’autunno sembrava iniziata la risalita, ma la seconda ondata del virus ha fermato la ripresa.
Ora bisogna fare qualcosa, perché rischiamo di entrare in un vortice senza fine, con pesanti ripercussioni sulla tenuta economica e sociale del Paese.
Le politiche da mettere in campo per i nostri giovani sono chiare, e noi le abbiamo presentate in un disegno di legge organico, il Ddl giovani. Dobbiamo favorire la sinergia tra scuola e lavoro, investire sulla formazione e incentivare l’imprenditoria giovanile e il lavoro.
Come sempre Forza Italia c’è, con proposte concrete per dare un futuro all’Italia, prima che sia troppo tardi.